Influencer marketing: i trend 2024degli UGC

Come sarà il 2024 per l’influencer marketing e gli User Generated Content? Come evolverà nei prossimi mesi questa importante leva di comunicazione che si è affermata negli ultimi anni e che rappresenta un trend in forte ascesa, con una quota sempre maggiore all’interno dei budget aziendali? Perché si inizia a parlare con continuità degli UGC?

Con il termine UGC si identificano tutti quei contenuti relativi a un brand o ai suoi prodotti che gli utenti, gli influencer o i consumatori stessi generano in modo volontario e spontaneo. Quando si parla di UGC, si intendono diverse tipologie di contenuti: sessioni di live shopping, recensioni scritte, videorecensioni, post sui social network e feedback dei clienti. Alcuni numeri che spiegano questo successo? Il 95% dei consumatori prima di effettuare un acquisto legge le recensioni online, il 69% dei consumatori ritiene che gli UGC siano più credibili di qualsiasi tipo di pubblicità e il 68% afferma di aver effettuato un acquisto dopo aver visto un post sui social.

Skeepers, la tech company leader nella creazione di esperienze di acquisto autentiche attraverso contenuti generati dagli utenti, evidenzia 3 tendenze principali a cui assisteremo nei prossimi 12 mesi.

Prima di tutto ci sarà un ulteriore aumento dei contenuti video in circolazione: secondo i dati Cisco, l’82% del traffico web nel corso del prossimo anno sarà costituito da contenuti video e non sorprende la costante ascesa di piattaforme come Instagram o TikTok, da sempre attive nel formato video. In modo particolare, Skeepers sottolinea comeLive Streaming, video interattivie realtà aumentata saranno i format di maggiore successo.

La seconda tendenza è quella sottolineata da Anastasia Lolli, Consumer Marketing Manager di MAC Cosmetics, che osserva come una delle principali sfide sarà quella di “utilizzare gli UGC anche negli annunci a pagamento, soprattutto quando vediamo che un post dei nostri influencer sta ottenendo ottimi risultati organici sui social”. In media, secondo la piattaforma di offerte di alloggi privati ​​Airbnb, il CTR sugli annunci con UGC aumenta fino al 300% rispetto agli annunci tradizionali. Da questi dati, si può facilmente capire come promuovere gli UGC attraverso strumenti di investimento pubblicitario si riveli già oggi una strategia vincente. Questa tendenza non potrà che accentuarsi nei prossimi mesi.

La terza e ultima tendenza è la crescita della centralità all’interno delle strategie UGC dei micro e nano influencer. Qual è la loro “potenza” rispetto al panorama dell’influencer marketing? Innanzitutto,micro e nano influencer possono vantare un alto engagement all’interno della propria community: 7,2% è la percentuale di engagement rate medio. Un secondo aspetto da considerare è che con la piattaforma di influencer marketing di Skeepers, il brand ha la proprietà del contenuto per ben 20 anni: questo significa che potrà utilizzare anche a distanza di anni un contenuto di un influencer ingaggiato anni prima e che, nel frattempo, per la legge dei grandi numeri, è diventato una celebrity. Il contenuto potrà essere utilizzato su canali diversi da quello originario, come ad esempio il sito web del brand. Altro aspetto interessante è che i micro e nano influencer sono capaci di creare un legame con la quotidianità di ciascuno, perché percepiti come “vicini” e “familiari”: i loro contenuti sono quindi vissuti come autentici e assumono tutte le caratteristiche di un moderno passaparola 2.0. Inoltre, i micro e nano influencer vantano spesso una competenza fortemente di nicchia, che si rispecchia nella qualità della loro community: questo consente ai brand di targettizzare moltissimo l’ambito di competenza.

Quali sono quindi i consigli di Skeepersper lanciare una strategia UGC di successo nel 2024?

Risponde Andrea Scotti, Country Manager Italia di Skeepers: “Abbiamo di fronte una generazione pronta a investire in un prodotto, a patto che vi sia un legame emotivo con il brand; i contenuti generati dagli utenti sono lo strumento ideale per instaurare una relazione di fiducia e costruire una community attorno al brand”.