Advergames

 

Utilizzare giochi interattivi e nello specifico del web, videogiochi interattivi, dagli sparatutto ai giochi di ruolo, dai giochi di abilità ai giochi di fortuna, è ormai prassi comune.

E’ sufficiente vedere il numero infinito di applicazioni che oggi si possono scaricare sui vari devices, dallo smartphone, dispositivo principe, al pc super performante con schede video a prova dei gamers più esigenti, fino ad arrivare al normale pc casalingo, dello studente, del contabile o del professionista, che fra una pratica e l’altra, magari si “spara” una partitina a solitario o imbroglia il tempo delle pause avanzando in strategie di scacchi contro un ipotetico concorrente che sta in un server situato chissà in quale parte del globo.

Per non parlare dei concorsi, dei giochi a premi, delle raccolte punti, della distribuzione di sconti, buoni e voucher vari che utilizzano il gioco, la voglia di distrarsi o di divertirsi che il web ha amplificato.

Tutto questo coloratissimo circo tecnologico ha un solo fine, va verso una sola direzione e cioè quella di fare pubblicità, attirare pubblico e ottenere visibilità.

La pubblicità veicolata dai giochi è molto in voga e la sua efficacia è provata dal fatturato che questi modelli di business procurano ogni anno ad una serie di aziende sia di progettazione e realizzazione di questi videogiochi o ambienti di intrattenimento online sia alle agenzie di pianificazione pubblicitaria oltre, ovviamente, agli inserzionisti che utilizzano questi mezzi veicolanti i loro messaggi commerciali.

Questo contenuto è tratto da pubblicazioni o da materiale illustrativo presente nei corsi di formazione sul marketing e sulla comunicazione commerciale tenuti da Emanuele Conte www.emanueleconte.it


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