A inizio anno, dopo aver fatto un bilancio di quello appena chiuso, le aziende programmano il proprio budget marketing cercando di prevedere le tendenze che si affermeranno e individuare così gli ambiti in cui investire.
Il mondo del marketing, però, è per sua stessa definizione in costante cambiamento e solo l’occhio attento di chi lavora a stretto contatto con il mercato può avere un quadro completo di top e flop che si sono registrati nel settore e, di conseguenza, di quali possano essere invece i trend che prenderanno quota o che verranno confermati. Superfluid Team ha individuato i trend che le aziende dovrebbero seguire nel 2024.
La raccolta di dati è diventata più difficile a causa della GDPR, ovvero della raccolta dei consensi, e delle limitazioni che gli strumenti di web analytics si sono posti di conseguenza. Questo è sicuramente uno dei motivi per cui strumenti molto popolari prima della crescita del digital marketing iper-tracciato stanno tornando in auge: parliamo del Marketing Mix Modelling.
Nonostante si possa pensare che questo sia un metodo ormai superato, è anche però da tempo collaudato e offre quindi una risorsa affidabile per misurare l’impatto del marketing. Rimane quindi un ottimo strumento per generare buoni risultati su diversi canali ed è un benchmark fondamentale per orientare le decisioni di budget.
35 milioni di Italiani usano WhatsApp, ma meno dell’1% delle aziende fa marketing su WhatsApp. Come mai? Comunicazioni proattive, suggerimenti, reminder, newsletter sono ancora strumenti utilizzati dalla maggior parte dei brand.
Finalmente, però, si iniziano a moltiplicare le aziende che usano questo canale grazie a vari tool avanzati ora disponibili e si registrano sempre più aziende capaci di produrre valore con questo strumento. “Nostri dati interni ci dicono che a parità di lista utenti, le comunicazioni su Whatsapp producono il 20% di acquisti in più rispetto alle email.
Le persone, e gli Italiani in particolare, hanno bisogno di essere rassicurati e aiutati con le relazioni, e questo comincia a dare i suoi frutti.
Pensiamo che anche Mark Zuckerberg, non sapendo più come far decollare la monetizzazione delle API, ha deciso di lanciare i Canali WhatsApp ricordandoci così che esiste questo mezzo e che funziona” – commenta Ivan Cogliati, CEO di Superfluid Team.
È risaputo che i prodotti provenienti da Paesi come la Cina, dove i costi di produzione e la manodopera sono notevolmente inferiori, abbiano impattato e di tanto il mercato attuale. Ma le reali conseguenze di questa tendenza, quelle a lungo termine, devono ancora mostrarsi. Cosa bisogna prevedere?
Temu, l’ormai noto e-commerce low cost, è ancora nel pieno della sua ondata di crescita negli Stati Uniti, dove è arrivato un anno prima rispetto all’Italia “Motivo per cui ci possiamo aspettare che in Italia siamo solo all’inizio degli effetti portati dal gigante cinese.” – precisa Ivan Cogliati.
Inoltre si stima che Shein, altro colosso cinese nel mercato online, produca già 5.4 miliardi di dollari di vendite in Europa, più di brand affermati da anni come H&M o Zara, ma anche in questo caso siamo solo all’inizio. Nel 2024 è attesa la quotazione in borsa a New York per 90 miliardi di dollari, che darà ulteriore linfa alla poderosa crescita dell’azienda.
Tra l’altro, notizia di questi giorni, l’azienda Shein è stata chiamata in causa proprio da Temu per violazione del copyright e intimidazione dei fornitori. Da seguire quindi quali saranno gli sviluppi di queste due realtà in forte espansione che vogliono farla entrambe da padrone sul mercato del fast-fashion.
Ad oggi in Europa, oltre all’enorme successo commerciale, la sola risposta evidente è stata in termini di preoccupazione per gli effetti sociali ed ecologici, ma l’industria sembra largamente impreparata a rispondere.
Lavorare con volti noti o considerati autorevoli ha da sempre notevoli vantaggi, ma come trovare quelli giusti? “Tanti sono gli strumenti nel mondo per fare scouting ma finalmente in Italia stiamo sviluppando una tecnologia molto competitiva e interessante grazie a Inflead, che ha realizzato una piattaforma per facilitare la connessione tra brand e influencer e permettere così di espandersi su nuovi mercati” – osserva Cogliati.
A seguito di una crescita vertiginosa durante il 2023, i valori e trend attuali fanno prevedere che 1.6 milioni di persone in più inizieranno a utilizzare TikTok nel 2024.
Motivo ulteriore affinché anche le aziende inizino a dare maggiore attenzione a questo canale. Già negli ultimi mesi, molte realtà hanno iniziato a investire nelle giuste competenze e a creare collaborazioni con talent e creator per la produzione di contenuti ad hoc adatti a veicolare la comunicazione dei brand ma con video originali dal giusto tone of voice.
Per molte aziende comunicare su TikTok è oggi uno scoglio psicologico da superare, ma le possibilità per rendere il percorso più facile si stanno moltiplicando.
Il principale blocco delle aziende è riconducibile alla necessità di imparare i codici comunicativi corretti e mettere in conto le giuste risorse di produzione audiovideo per produrre contenuti di qualità con costanza, sperimentando e imparando cosa funziona meglio.
Dare un volto ai propri video è inoltre molto utile per migliorare l’efficacia dei contenuti, ma questo pone alcune difficoltà in quanto non tutte le aziende né i Social Media Manager sono pronti a “metterci la faccia”. Si moltiplicano tuttavia le possibilità di iniziare con relativa facilità la propria presenza con vari approcci tra cui usare il TikTok Creator Marketplace o lavorare con il crescente numero di aziende specializzate nella produzione di video brevi come Cosmic.
Per chi ha budget più contenuti rimane la possibilità di lavorare direttamente con micro-influencer o anche piattaforme dedicate alla produzione di contenuti generati da utenti come Speekly.
L’introduzione del GDPR a livello europeo, come accennato prima, ha fatto sì che molte aziende si siano attivate in corso d’opera per adeguarsi alla nuova norma e inserire l’accettazione delle cookie policy sui propri siti, spesso peggiorando l’esperienza degli utenti che si ritrovano ad essere accolti da burocratici banner a pieno schermo.
Tutto ciò ha determinato una perdita dei dati utili dal 20% al 50%, rendendo così le attività delle aziende meno efficaci a causa della bassa accettazione delle stesse policy.
Nel corso di quest’anno, sempre più manager si renderanno conto dell’impatto di questo problema di business, trovandosi costretti a rivedere i costi/benefici delle logiche e delle implementazioni attualmente utilizzate.
Per decisione di Google e Yahoo verranno attenzionate e filtrate le comunicazioni email dai “domini” che inviano più di 5.000 email in un giorno.
“Sembrerebbero tante, ma per un’azienda l’eliminazione di questi limiti può essere di notevole aiuto in quanto diverse cause concorrono al problema: newsletter, email automatica, email di approccio o di vendita, follow up automatici etc. Speriamo!” – continua Cogliati.
I tassi rimangono alti in Europa: meno prestiti e minori risorse finanziarie di facile accesso, rendono necessario migliorare l’efficienza delle attività aziendali per poter ottenere buoni risultati. Continua quindi la pressione sull’efficientamento, anche del marketing.
Le paure irrazionali danno spesso spazio all’utilizzo intelligente di nuovi strumenti, meglio se specializzati su singole attività specifiche.
La rivoluzione non è mai arrivata in realtà, ma aziende e professionisti attenti useranno nel 2024 almeno 5 strumenti AI-based. “Parliamo di strumenti AI centrici come Midjourney o i duellanti ChatGPT-Gemini; oppure di strumenti intrisi di AI come Canva per le immagini, Vizard per video, Jasper per i testi.” – conclude Ivan Cogliati.
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