Il giro di affari che ruota attorno al mondo degli influencer oggi in Italia ammonta a 400 milioni di euro e il volume complessivo della filiera, che coinvolge circa 3 milioni di italiani, supera il miliardo1 di euro. I dati riportati dall’Osservatorio nazionale di influencer marketing sono chiari: investire in Influencer Marketing significa per i brand aumentare il fatturato. Un’affermazione alquanto provocatoria ma che ben illustra quale sia la situazione attuale dell’industria.
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una sempre maggiore professionalizzazione del settore, dai creatori digitali, ai talenti, dalle agenzie specializzate, ai consumatori, fino alle aziende che degli influencer spesso fanno dei veri e propri ambassador del proprio brand. Bisogna considerare che il dream job per moltissimi giovani è proprio quello dell’influencer, e che la professione è in corso di regolamentazione dal punto di vista sia legale che burocratico. Anche i diretti interessati si stanno organizzando per ottenere le tutele garantite dalle altre professioni grazie al sostegno del sindacato Assoinfluencer.
Superfluid Team, realtà innovativa che ha creato un nuovo modello di business per collaborare con le aziende aiutandole ad esprimere il proprio potenziale e garantendo risultati grazie a progetti di marketing performanti realizzati ad hoc, propone un focus sul mondo dell’Influencer Marketing attraverso la lente d’ingrandimento della sua esperienza a diretto contatto con le aziende per cui identifica le opportunità di crescita.
Prendendo in esame le tre piattaforme più utilizzate dagli influencer nostrani è possibile notare come Instagram continui a mantenere all’incirca lo stesso numero dei contenuti pubblicizzati considerando una base annua nel trimestre giugno-agosto, ma l’engagement è invece schizzato alle stelle: 31,6 milioni di interazioni contro 20,9 milioni.
Anche su TikTok e YouTube, le interazioni sono decisamente aumentate. Prendendo un campione di 100 TikTokers italiani più famosi e di 100 YouTubers italiani più famosi, e considerando un mix di engagement e reach, i dati YoY risultano essere: TikTok +93% e YouTube +150%.
Secondo le stime dell’Osservatorio nazionale di influencer marketing, il costo delle collaborazioni tra brand e influencer supererà nel 2023 i 400 milioni di euro. Inoltre UPA prevede una crescita significativa degli investimenti pubblicitari, seguendo il trend del 2021 e del 2022.
Ma non solo, da un sondaggio condotto su circa 3.500 utenti di agenzie marketing, PR e brand, il 67% dichiara di voler aumentare la propria spesa per l’Influencer Marketing e il 23% intende spendere oltre il 40% del suo budget in campagne di influencer. Il 22% degli Italiani dichiara di aver acquistato prodotti in seguito ad averli visti promossi dagli influencer. Dati come questi fanno capire quanto l’industria dell’Influencer Marketing sia in esponenziale crescita e offra infinite possibilità per tutte quelle aziende che vogliano investire.
La fase di scouting è fondamentale: trovare influencer che siano in linea con i valori, il pubblico e il settore della propria azienda, e che portino risultati concreti, non è solo questione di numero di follower, ma anche di qualità del pubblico e di engagement. Si parte infatti da un campione di 1.000 talent individuati per poi sceglierne soltanto 1. La parte di ricerca comporta quindi un notevole investimento di tempo e risorse, considerando anche che a tutt’oggi gli strumenti da impiegare, che rimangono tuttavia essenziali, sono ancora incompleti e costosi.
L’esigenza di definire da subito gli obiettivi in maniera chiara per la collaborazione: che tipo di risultati si vogliono ottenere? La maggior parte dei brand ritiene che attraverso l’Influencer Marketing sia possibile ottenere soltanto awareness e visibilità, ma non vendite. Questo è un mito da sfatare, perché attraverso l’attività degli influencer è decisamente possibile ottenere anche vendite e quindi fatturato, non in tutte le categorie merceologiche, ma si può. Dunque è importante individuare fin da subito il fine di una collaborazione e pianificare il resto di conseguenza.
Lasciare che l’influencer aggiunga il suo tocco personale al contenuto: gli influencer hanno successo perché il loro stile è autentico e attrae il loro pubblico. Dunque è basilare dare delle linee guida per il proprio brand, ma anche lasciare al talent la libertà di esprimere la propria peculiare cifra stilistica.
Definire un piano dettagliato per la collaborazione, incluse le tempistiche, i formati dei contenuti e le scadenze. Gli influencer vanno spesso guidati nelle varie fasi della collaborazione, per poter rispondere in maniera corretta alle necessità del brand. Nella maggior parte dei casi, sono sostenuti dalle talent agency che li aiutano ad organizzare la gestione delle attività con i brand, fornendo loro una struttura professionale.
Utilizzare metriche chiave per misurare l’efficacia della collaborazione a seconda che il macro obiettivo sia di awareness, engagement o acquisition. La misurazione più complessa riguarda quella del dato relativo alle vendite, perché è più complicato avere il quadro generale dei risultati ottenuti attraverso le attività dell’influencer. Ad esempio, i dati raccolti dall’utilizzo di un codice sconto o dai clic su una CTA per un’offerta, rappresenteranno sempre dei valori relativi e non l’insieme totale delle vendite ottenute grazie alla collaborazione.