L’espressione Below the line (BTL) letteralmente si traduce con “sotto la linea” in pubblicità e nel marketing.
Lo si utilizza per definire tutte quelle attività di comunicazione commerciale e diffusione di contenuti a scopo di marketing e di pubblicità, che riguardano determinati gruppi di pubblico o di utenti, e non solo, ma anche per il fatto che questa audience viene raggiunta con attività o mezzi diversi dai mezzi tradizionali come radio, tv, stampa, affissioni ecc.
Nelle attività Below The Line (BTL) si parla di sponsorizzazione eventi, direct marketing, relazioni pubbliche, direct marketing, promozioni, telemarketing, catene dei referral – ovvero passaparola, flash mob, guerrilla marketing e altre attività diverse dalla classica inserzione o dal classico spot in radio o alla tv.
L’espressione deriva dal gergo contabile/finaziario che definisce quei costi marginali, quelle operazioni a basso costo, che in contabilità possono essere riportate a margine di un conto economico o di un bilancio, spese che spesso non sono preventivate o programmate.
L’opposto, invece, è l’espressione “Above the line”, che si riferisce a tutte quelle attività di comunicazione e pubblicità svolte mediante media classici, come la televisione, la radio, i giornali e l’editoria in genere, affissioni e a volte anche le sale cinematografiche.
Comunque, il tempo passa e la tecnologia si evolve condizionando fortemente il mondo della comunicazione, della pubblicità e del marketing in genere.
Con l’avvento di internet e del digital marketing anche le espressioni “below the line” e “above the line” vengono sempre meno utilizzate, perché internet ha mischiato le carte e oggi si parla sempre più di marketing mix e di crossmedialità.
Pillole di marketing è una rubrica tratta dal materiale adottato nei corsi di formazione promossi da associazionemodus.it, aziende e portali selezionati e concessa in uso per la diffusione a radiomarketing.it
Testi di Emanuele Conte www.emanueleconte.it
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